Episodio 4 – Cosmoproject

Benvenuti nel quarto episodio di Batti Cinque!

Oggi abbiamo il piacere di fare quattro chiacchiere Zoe Tortini, Company Social Responsibility Manager di Cosmoproject Società Benefit, azienda leader nei settori skincare, cosmesi con sede a Parma.

Parlaci di chi siete. Come vi descrivereste in poche parole?

 Il primo valore che condividiamo tutti in azienda è “ingegno”. Ricerca e sviluppo sono uno dei nostri più importanti punti di forza, è lo sforzo delle nostre risorse a consentirci di curare il prodotto cosmetico in tutte le sue fasi. Niente sarebbe possibile senza le “persone”, che consideriamo il primo patrimonio di Cosmoproject; persone del nostro amato territorio, che hanno visto nascere l’azienda e ora ci aiutano a crescere. Sentiamo un grande senso di “responsabilità”, verso di loro e verso il territorio a cui siamo legati, ma anche verso i nostri clienti, per cui garantiamo massima sicurezza.

La fiducia nei vostri collaboratori si traduce in investimenti concreti. Quali iniziative specifiche avete implementato in questo senso?

Circa 7-8 anni fa, è nato il nostro primo contratto integrativo aziendale, in cui sono legiferati tutte le politiche di welfare. Alcuni esempi sono la banca ore solidale, congedo parentale delle donne, aumento del numero dei giorni per il congedo di paternità. Abbiamo lavorato confrontandoci con le organizzazioni sindacali, per implementare iniziative che portassero concreti benefici al dipendente sia dentro che fuori l’azienda.

Benessere aziendale è per voi sinonimo di benessere personale?

Ascolto e valorizzazione del dipendente sono centrali nelle nostre strategie. Essendo una società benefit, abbiamo ben chiaro quanto i nostri obiettivi aziendali siano intrecciati con il benessere del dipendente. È molto importante farsi delle domande, e farle anche alle persone che animano Cosmoproject, dai fornitori ai clienti. In generale, i temi welfare e sostenibilità sono la base per intraprendere iniziative presenti e future.

Come vi immaginate il dipendente del futuro e come vi mostrate attrattivi nei confronti dei nuovi talenti?

Prendiamo sempre più atto che le giovani risorse, che daranno valore aggiunto all’azienda, ricercano benefit diversi rispetto al passato. L’ambiente di lavoro è importante, ma anche assicurare condizioni contrattuali flessibili.

Il vostro approccio al welfare aziendale passa anche attraverso iniziative per lo sviluppo della comunità territoriale. Un esempio tra tutti: la creazione di un asilo aziendale in convenzione. Com’è nata questa idea?

Primo Tortini, il proprietario nonché mio padre, ha sempre creduto e crede ancora oggi nel forte legame con il territorio parmense. Il nostro punto fermo? Qualsiasi cosa succederà, Cosmoproject avrà in Parma il proprio punto di riferimento. Parma ci ha dato tanto, e sentiamo di dover in qualche modo restituire alla città questa accoglienza. Lo consideriamo un dono alla comunità, oltre che una preziosa agevolazione (non esclusiva) per i nostri dipendenti.  Anche questa è responsabilità: sociale perché le persone dentro e fuori Cosmoproject possano beneficiare dell’asilo; e ambientale, dato che per esistere e lavorare necessitiamo delle risorse umane e ambientali che il territorio mette a disposizione.

Attività di carattere e sociale e non solo. Quali iniziative perseguite in tema di sostenibilità?

Da sempre operiamo in un contesto consapevole in termini di sostenibilità. Presto renderemo pubblico il nostro primo bilancio di sostenibilità, frutto di un grande lavoro collettivo di autoriflessione e definizione degli obiettivi futuri. La grande sfida del nostro secolo è capire come ridurre il nostro impatto sul pianeta, sentiamo viva in noi l’urgenza di invertire la tendenza. Ovviamente abbiamo dato grande valore agli obiettivi dell’Agenda 2030, che per noi significano soprattutto mappatura della carbonfootprint e riduzione della waterfootprint.

Decarbonizzazione: come vi state muovendo per questo obiettivo di sostenibilità?

L’anno scorso è entrato in funzione il nostro nuovo impianto fotovoltaico, ora circa tra il 25% e il 28% di energia viene prodotta in loco. È un grande passo per la nostra azienda, quello a cui abbiamo dato la priorità nel breve periodo; lo consideriamo un investimento verde di cui andare fieri, con la giusta consapevolezza che ci sia molto altro da fare nel nostro ecosistema aziendale e non solo.

E per quanto riguarda l’utilizzo dell’acqua?

L’acqua è la materia prima che utilizziamo, la base del cosmetico. In passato abbiamo preso in carico la missione di calcolare l’impatto idrico di Cosmoproject, che si articola in tre momenti: la catena di fornitura, l’azienda e il fine vita dei nostri prodotti. Alla luce dei dati, è chiaro che la strada è in salita soprattutto a livello di educazione del consumatore finale.

Credete che le iniziative welfare che portate avanti possano essere di ispirazione per altre aziende del territorio?

Crediamo fermamente nell’effetto domino. Tutti possono ispirarsi a quello che nel nostro piccolo (su grande scala) cerchiamo di cambiare in meglio. Parma rappresenta un ottimo terreno fertile da questo punto di vista, ci sono tante aziende che iniziano a condividere importanti progetti di welfare e sostenibilità. Il lavoro di squadra della collettività fa la differenza, le cose funzionano solo se supportate da un network, dall’imprenditore al consumatore.

Qualche idea per il futuro?

Ammetto di essere piuttosto scaramantica, quindi non rivelerò che progetti ci sono in cantiere finché non prenderanno forma. Quello che posso dire con orgoglio è che non perdiamo mai di vista l’obiettivo: il miglioramento continuo.

Ora tocca a voi. A quale azienda battete il cinque?

Scegliamo FEPA S.p.A., azienda leader in Italia nel settore del packaging in cartone ondulato.